La rivalsa del caffè per gli ipertesi

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shallow focus photography of coffee beans in sack

La rivalsa del caffè per gli ipertesi è finalmente arrivata! Italiani bevitori di caffè, state tranquilli, la vostra amata bevanda che vi aiuta a trovare un momento di pausa in una giornata frenetica può continuare a farvi compagnia. Se non si esagera nel consumo, infatti, il caffè potrebbe persino essere un alleato nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Come può agire positivamente il caffè per gli ipertesi?

A confermare questa tesi ci hanno pensato i ricercatori dell’Università di Palermo che hanno pubblicato uno studio sullo European Journal of Clinical Nutrition, che mette in evidenza come gli effetti a lungo termine del consumo di caffè risultino protettivi per diabete e malattie cardiovascolari. Consumare anche un solo caffè al giorno può infatti modificare il tono dei vasi venosi periferici, determinando un rallentamento di più di un quinto della velocità del flusso sanguigno verso il cuore. Il caffè decaffeinato, al contrario, non influirebbe sulla velocità del movimento del sangue: la responsabilità dell’effetto, infatti, sarebbe da attribuirsi alla caffeina, in grado di contrapporsi ad una sostanza chimica che mantiene dilatati i vasi sanguigni.

Il caffè e le aritmie

Inoltre Luis Rohde, dell’Università federale di Rio Grande do Sul, Porto Alegre, in Brasile, dopo un accurato controllo dei soggetti vittime di insufficienza cardiaca ha evidenziato che costoro possono bere moderate quantità di caffeina senza gravi rischi di aritmie. Le bevande ricche di caffeina possono sì essere causa di vari sintomi come: palpitazioni, tachicardia, o battito cardiaco irregolare, ma un consumo moderato di caffè non avrebbe effetti negativi apprezzabili sulla nostra salute cardiovascolare. Gli esperti, ad esempio, ritengono che non vi sia alcuna dimostrazione sicura che in pazienti con problemi cardiaci, il bere bevande con caffeina porti ad un aumento del rischio di aritmie.
Per dimostrarlo, Luis Rohde ha deciso di osservare un gruppo di 51 adulti (tutti di età media di 61 anni) che erano stati recentemente ricoverati in ospedale per insufficienza cardiaca. Durante il periodo di controllo è stato proposto loro il consumo di caffè decaffeinato a cui si aggiungeva caffeina oppure un placebo.
La conclusione è che non vi sia alcuna associazione significativa tra l’assunzione di caffeina e gli episodi aritmici.

D’altra parte, come in ogni cosa, noi di AMICOMED vi consigliamo di non abusare del consumo di caffè. È stato più volte ribadito, infatti, che un abuso di questa bevanda possa causare innalzamenti e pericolose oscillazioni dei livelli di pressione arteriosa.

Bibliografia scientifica:
http://www.popsci.it/insufficienza-cardiaca-la-caffeina-non-aumenta-le-aritmie.html